Convegni

 

Il tema dei trasporti come realtà complessa che investe molteplici campi del sapere: questo lo spunto dal quale ha preso avvio il convegno, che si proponeva come occasione di aggiornamento per i professionisti iscritti all’Ordine degli Ingegneri e a quello degli Architetti, ma anche come miniera di informazioni e di confronti molto stimolanti per gli studenti di varie Facoltà, comprese quelle umanistiche.

Il convegno si è svolto nell’arco di un’intera giornata, articolandosi in quattro filoni tematici. Per il primo filone, quello storico, Laura Facchinelli, ha delineato le vicende della costruzione della rete ferroviaria italiana, dai modesti interventi dell’Italia preunitaria, alla rapida realizzazione della rete negli ultimi decenni dell’Ottocento, alla contrazione del servizio, nel dopoguerra, per la concorrenza degli autoveicoli, per giungere al progetto, attualmente in corso di realizzazione, delle linee ad alta velocità. Alberto Mirandola ha invece ricostruito la storia dell’automobile a partire dall’era dei pionieri e dalla prima produzione industriale, analizzando i modelli più noti e soffermandosi sugli eventi che, nel dopoguerra, accompagnarono la vera e propria esplosione della motorizzazione di massa. Le connessioni e dipendenze fra centri abitati, strutture viarie e trasporti sono state analizzate da Roberto Bernardi, dal punto di vista del geografo.

La tecnica oggi: ecco la sezione più prevedibile, dato che, parlando di trasporti, il pensiero va subito all’evoluzione dei veicoli e delle infrastrutture. Tre i temi trattati, con un taglio decisamente rivolto all’attualità: ferrovie, autostrade, navigazione aerea. Il sistema ferroviario ad alta velocità, descritto da Carlo Verna, comprende due direttrici principali, la Milano-Napoli e la Torino-Venezia, che in alcuni tratti sono già in costruzione: l’aggiornamento tecnologico punta in particolare sul sistema di distanziamento e controllo dei treni e sulla sicurezza delle gallerie. Nella relazione di Carlo Pesce si è parlato della navigazione aerea come elemento di un sistema complesso, l’Air Traffic Management (ATM), il quale avvalendosi di altri sistemi come le comunicazioni e l’acquisizione ed elaborazione di dati, ha il compito d provvedere alla sicurezza, regolarità e speditezza della circolazione di tutti gli aeromobili. Tecnologie sofisticate anche per le autostrade, e Mario Bellesia si è soffermato in particolare sulle dotazioni in tema di informazione e di sicurezza.

Terzo capitolo: gli aspetti economici. Il nostro scenario è l’Europa, ed ecco le grandi direttrici disegnate per attraversare con infrastrutture ferroviarie e viarie il vecchio continente, a partire dal “Corridoio V” Paneuropeo: si tratta del corridoio plurimodale – ne ha parlato Franco Migliorini - che connette Lione a Budapest (e Lisbona a Kiev) passando attraverso la pianura padana da Torino a Trieste. Raffaele Frigo ha parlato dell’interporto Quadrante Europa di Verona, il più importante interporto italiano, primo per volumi di traffico combinato, che è gestito dal Consorzio ZAI. Una relazione appassionata quella di Cesare Surano, che ha sintetizzato cento anni di trasporto aereo ricordando, con l’evoluzione degli aeromobili, anche quella degli aeroporti e concludendo con un’analisi delle criticità e delle potenzialità dell’aeroporto di Verona, che potrà “decollare”, secondo il relatore, soltanto se giocherà un ruolo nuovo e diverso, diventando l’aeroporto dell’Alta Velocità.

Costruire infrastrutture significa intervenire sul territorio, ed ecco la quarta ed ultima sezione dei lavori: Architettura e territorio. Ed ecco il rapporto di collaborazione instaurato fra IUAV e RFI, che intende formare dei professionisti con una capacità progettuale integrata e multidisciplinare che unisca componenti dell’architettura, dell’ingegneria strutturale e dei trasporti: ne hanno parlato Enzo Siviero, Piero Michieletto e Agostino Cappelli dello IUAV.  La Provincia di Bologna è l’esempio di una pubblica amministrazione che approfondisce il tema del costruire bene, applicandolo alla strada, non più intesa come elemento di frattura ma come elemento che si fa parte integrante del territorio che attraversa, sul piano ecologico e paesaggistico: ne ha parlato Pamela Meier. Ha chiuso i lavori del vasto convegno Rinio Bruttomesso, affrontando il tema del waterfront portuale, che negli anni recenti ha visto importanti azioni di rinnovo urbano, finalizzato alla riqualificazione di vaste zone, obsolete o abbandonate, strettamente legate al cuore stesso della città: molti, in Europa, gli esempi di questa strategia, che assegna al waterfront un valore trainante nella prospettiva di sviluppo della città.

Nel corso del convegno si è svolta la cerimonia conclusiva della seconda edizione del premio Trasporti & Cultura.

 

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