La Rivista

 

 

 

 

 

 

EDITORIALE

  

I bordi della strada, da limite a risorsa

 

 

 

 

Le finalità di questo numero della rivista sono spiegati benissimo dai curatori: si tratta di analizzare la città che si estende lungo i bordi delle grandi reti stradali. Si tratta di superare alcune concezioni abitudinarie, come quella di considerare una strada solo in senso longitudinale, “dimenticando” la sua dimensione trasversale che comprende case, fabbriche, aree verdi, paesaggio. Non contano solo le persone al volante, ma anche quelle che, lungo i bordi, trascorrono la loro vita in un ambiente generalmente privo di qualità. Talvolta i progettisti mettono le ali e inventano nuove funzioni per le barriere fonoassorbenti, trasformandole persino in abitazioni; valorizzano le fasce di rispetto, per strapparle dall’abbandono sfruttandone le potenzialità. La strada, allora, non è più avulsa, ma integrata nel territorio che attraversa. 

Ma perché quella nuova condizione si realizzi, occorre che dalle proposte progettuali si passi a una concreta pianificazione del territorio in forme nuove. Occorre – lo abbiamo sempre detto anche in passato – che tecnici ed amministratori siano disponibili a concepire le infrastrutture in forme che superino il mero assetto geometrico. Occorre che i cittadini, per cultura ed esperienza, siano consapevoli delle nuove prospettive e ne pretendano l’attuazione. In altri paesi europei questo si sta verificando, e alcune  soluzioni, attuate soprattutto in Olanda, sono presenti nella sezione “Progetti”. In Italia, fra i pochi esempi disponibili, è interessante il progetto per il Passante Verde di Mestre, che opererà ai margini di un’importante infrastruttura autostradale: vi si affermano principi significativi per la riorganizzazione di un territorio frammentato, già fortemente segnato da decenni di crescita disordinata dei sistemi insediativi e infrastrutturali.

Per accrescere la consapevolezza sul paesaggio nei progettisti di domani, appare interessante un’iniziativa la Summer School dell’Università di Siena dedicata al tema “Diritto e Paesaggio”. Si è analizzata l’evoluzione che il concetto olistico di paesaggio ha compiuto prima in senso percettivo, estetico ed artistico fino agli inizi del ‘900, poi in senso scientifico, con gli studi sull’ecologia del paesaggio e sugli ecosistemi di tipo naturalistico. E’ stato approfondito il mutamento registrato in Italia, anche nel campo giuridico, a partire dagli ani ’40. Oggi, nell’era della globalizzazione, si pongono interrogativi sul restauro del paesaggio che muta nel tempo, fra innovazione e tradizione.

L’evoluzione delle infrastrutture e il loro inserimento nel paesaggio costituisce il nucleo tematico del Premio Trasporti & Cultura, che la nostra rivista organizza fin dal 2001. In chiusura della sesta edizione abbiamo costruito, con il Collegio Ingegneri e Architetti di Verona, un convegno ispirato alla progettazione informatizzata, fra ingegneria e architettura. Alla collaborazione uomo-macchina avevamo già dedicato un intero  numero della rivista ed ora stiamo proseguendo l’indagine, cercando di puntare le nostre antenne sensibili sulle straordinarie potenzialità tecnologiche del contemporaneo, ma anche sui rischi legati a certe soluzioni improvvisate, superficiali. E riflettere è già un passo avanti.

 

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