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EDITORIALE

  

Stazioni  stazioni

Questo numero della rivista è dedicato al tema della stazione, e in particolare al progetto architettonico. Abbiamo già sottolineato l’interesse di certi interventi, attuati in prevalenza all’estero, che saggiamente hanno conciliato la moderna esigenza di mobilità con una interpretazione del paesaggio in chiave colta, così da introdurre dei segni, sì permanenti, ma ricchi di significato anche per le generazioni future. Ora presentiamo alcuni di quegli interventi attraverso le immagini progettuali, commentate, analizzate e collocate nell’indispensabile contesto storico.

Station Island, la nuova stazione di Amsterdam, risponde all’esigenza di compattare le funzioni per risparmiare territorio. La Lehrter Bahnhof sta nascendo, invece, come elemento di unificazione dello spazio urbano di Berlino, la città che ha anche saputo creare uno spazio per l’arte contemporanea proprio all’interno di un edificio ferroviario dismesso, la Hamburger Bahnhof.

Ma anche nel nostro paese si esprimono progettisti qualificati, come quelli che hanno partecipato al concorso per la stazione di Roma Tiburtina. La stazione Termini, invece, è già risorta da un cinquantennio di gestione abitudinaria, assumendo una fisionomia moderna e funzionale.

Un tema interessante è quello della stazione marittima, che talvolta è connessa con quella ferroviaria (è il caso di Messina), e oggi più che mai stimola la ricerca progettuale sulle relazioni fra porto e città.

Una stazione intesse relazioni col territorio circostante; lo contrassegna profondamente nel senso dello sviluppo (economico, urbanistico) ma anche con certi effetti negativi (si pensi alla “frattura” provocata dai binari). Inoltre, in quanto luogo di passaggio, suscita emozioni legate anche alla sua forma.

Urbanisti e storici, architetti e psicologi debbono dunque confrontarsi. Per tutte queste ragioni, la nostra rivista si muove su un terreno di studio multidisciplinare.

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